Salto in avanti dell’inflazione, a maggio è all’1,1%, doppia rispetto ad aprile. Occupazione avanti piano (+0,3%)

L’inflazione a maggio registra una significativa accelerazione, salendo all’1,1% dallo 0,5% di aprile. Lo rileva l’Istat nella stima provvisoria, spiegando che si tratta del livello più alto dal settembre scorso. Il tasso è più che raddoppiato in un solo mese, trainato dai rincari degli alimentari, in particolare freschi, e da quelli di benzina e gasolio. Su base mensile l’aumento dei prezzi è dello 0,4%.
L’andamento è stato simile in Europa. Secondo Eurostat, l’inflazione a maggio è salita all’1,9% dall’1,2% di aprile. L’energia ha avuto l’impatto maggiore (6,1%, rispetto al 2,6% di aprile), seguita da cibo, alcol e tabacco (2,6%, rispetto a 2,4% di aprile), servizi (1,6%, dall’1%) e beni industriali non energetici (0,2%, da 0,3%).

 

Ma vediamo nel dettaglio la rilevazione dell’Istat:

Secondo le stime preliminari, nel mese di maggio 2018 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4% su base mensile e dell’1,1% su base annua (in significativa accelerazione rispetto al +0,5% di aprile).

La marcata ripresa dell’inflazione si deve prevalentemente ai prezzi dei Beni alimentari non lavorati, la cui crescita tendenziale passa da +0,7% di aprile a +2,4%, e dei Beni energetici non regolamentati (da +2,7% a +5,3%). A questi fattori si aggiunge l’inversione di tendenza della dinamica dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da -0,7% a +1,7%); contribuiscono poi, seppur in misura minore, i prezzi dei Tabacchi (da +2,8% a +3,4%) e quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,0% a +1,4%).

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli Beni energetici si attestano rispettivamente a +0,8% e +0,9% (da +0,5 di aprile per entrambe).

L’aumento congiunturale dell’indice generale dei prezzi al consumo è dovuto ai rialzi dei prezzi di diverse tipologie di prodotto, tra cui spiccano quelli dei Beni energetici non regolamentati (+2,1%), degli Alimentari non lavorati (+1,9%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,7%).

L’inflazione accelera sia per i beni (da +0,7% di aprile a +1,1%) sia per i servizi (da +0,3% a +0,9%); il differenziale inflazionistico tra servizi e beni rimane negativo ma di ampiezza inferiore rispetto ad aprile (da -0,4 punti percentuali a -0,2).

L’inflazione acquisita per il 2018 è pari a +1,0% per l’indice generale e a +0,6% per la componente di fondo.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,8% su base mensile e dell’1,9% su base annua (in accelerazione da +1,2% registrato ad aprile).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto salgono dello 0,8% in termini congiunturali e del 2,1% in termini tendenziali (in accelerazione da +1,4% del mese precedente).

Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,4% su base mensile e dell’1,1% su base annua (+0,6% ad aprile).

E l’occupazione fa un saltino in avanti (+0,3%). Stabile il numero degli occupati

Ad aprile 2018 la stima degli occupati continua a mostrare una tendenza alla crescita (+0,3% rispetto a marzo, pari a +64 mila). Il tasso di occupazione si attesta al 58,4% (+0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente).

La crescita congiunturale dell’occupazione interessa tutte le classi di età ad eccezione dei 25-34enni. L’aumento maggiore ad aprile si stima per le donne (+52 mila) e per le persone di 35 anni o più (+77 mila). Prosegue la ripresa degli indipendenti (+60 mila) e dei dipendenti a termine (+41 mila), mentre diminuiscono i permanenti (-37 mila).

La stima delle persone in cerca di occupazione ad aprile registra un aumento dello 0,6% (+17 mila). La crescita della disoccupazione si concentra tra gli uomini, distribuendosi in tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni. Il tasso di disoccupazione si attesta all’11,2%, stabile rispetto al mese precedente, mentre quello giovanile sale al 33,1% (+0,6 punti percentuali).

Ad aprile la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni continua a diminuire sensibilmente (-0,6%, -74 mila). Il calo riguarda donne e uomini ed è diffuso su tutte le classi di età. Il tasso di inattività scende al 34,0% (-0,2 punti percentuali rispetto a marzo).

Nel periodo febbraio-aprile 2018 si stima una crescita degli occupati dello 0,3% rispetto al trimestre precedente (+67 mila). L’aumento interessa entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni. Crescono i dipendenti a termine (+59 mila) e in misura più lieve gli indipendenti (+14 mila), mentre restano sostanzialmente stabili i dipendenti a tempo indeterminato.

Alla crescita degli occupati nel trimestre si accompagna un aumento dei disoccupati (+0,5%, +14 mila) associato a un forte calo degli inattivi (-0,7%, -95 mila).

Su base annua continua l’aumento degli occupati (+0,9%, +215 mila). La crescita interessa donne e uomini e si concentra tra i lavoratori a termine (+329 mila), mentre diminuiscono i permanenti (-112 mila) e gli indipendenti rimangono stabili. Crescono soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+328 mila) e i giovani 15-24enni (+78 mila) mentre calano gli occupati tra i 25 e i 49 anni (-191 mila).

Nei dodici mesi aumenta il numero di disoccupati (+0,8%, +24 mila) mentre cala fortemente quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,4%, -318 mila).

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