“L’unico con una visione concreta, innovativo, futurista, coraggioso, identitario, vero vanto dell’italianità e del made in Italy.
Un grande condottiero, che anziché vendere la Fiat comprò la Chrysler, mai succube, ma collaborativo col sindacato, mai appiattito su Confindustria, di cui ha anche saputo fare a meno, un uomo che ha governato la Politica e non si è fatto governare.
Anche lui, come il grande Enrico Mattei, era figlio di un carabiniere, umano, riservatissimo, ma unico nel suo stile (come Gianni Agnelli), capì che i contratti si fanno in azienda e che i lavoratori sono una ricchezza dell’azienda stessa e che si può essere veri italiani anche in America e nell’economia globale.
Un manager-imprenditore che anche con la Ferrari vince, crea valore, riporta l’Alfa Romeo in F1.
E’ lui il vero erede di Enzo Ferrari e di Gianni Agnelli.
Ora, subito intitoliamogli una strada, a Cassino o nell’area Cosilam, senza tentennamenti, almeno in questo diamo un segnale di unità!”.
Con queste parole il Presidente di ConfimpreseItalia, Guido D’Amico, ha voluto ricordare la figura del top manager Fca, Sergio Marchionne.
(Nella foto le bandiere a mezz’asta al Lingotto di Torino)