Fiammata dell’inflazione sul carrello della spesa

Nel mese di febbraio 2019 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e dell’1,1% su base annua (da +0,9% registrato nel mese precedente). E’ quanto indica l’Istat sulla base di stime preliminari.

La lieve accelerazione dell’inflazione a febbraio, secondo l’Istat, è imputabile prevalentemente ai prezzi dei ‘Beni alimentari‘ sia lavorati (da una variazione tendenziale nulla a +1,2%) che non lavorati (da +1,7% a +3,7) e in misura minore ai prezzi dei ‘Beni energetici non regolamentati’ (da +0,3% a +0,8%) e dei ‘Tabacchi’ (da +2,9% a +4,5%); questa dinamica è stata in parte attenuata dal rallentamento dei prezzi dei ‘Servizi relativi ai trasporti’ (da +2,2% a +0,9%) e dall’ampliarsi della flessione di quelli dei ‘Servizi relativi alle comunicazioni’ (da -2,0% a -4,9%).

L'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rimane contenuta e stabile a +0,5% mentre quella al netto dei soli beni energetici accelera da +0,6% a +0,8. L’inflazione torna ad accelerare in modo marcato per i beni (da +0,7 a +1,5%) mentre rallenta per i servizi (da +1,1 a +0,7%); pertanto rispetto al mese di gennaio, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni torna negativo e pari a -0,8 punti percentuali (era +0,4 nel mese precedente). L’inflazione acquisita per il 2019 è +0,3% per l’indice generale e -0,2% per la componente di fondo.

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