Eurozona, la ripresa non c’è. Indice Pmi in calo

Allarmante battuta d’arresto, secondo le indagini tra le imprese, a settembre del recupero post pandemico nell’area euro. L’indice dei responsabili degli approvvigionamenti, per l’insieme dell’Unione valutaria ha segnato un indebolimento a 50,1 punti, praticamente alla soglia di neutralità (50 punti) al di sotto della quale segnala recessione. Ad agosto questo indicatori (Purchasing Managers Index), elaborato dalla società di ricerche Ihs Markit, era risalito a 51,9 punti, proseguendo i miglioramenti seguiti ai tracolli durante i lockdown.

“A settembre si è bloccata la ripresa dell’economia dell’Eurozona per via dell’incremento dei casi di Covid”, che ha pesato sui servizi, è la valutazione del capo economista di Markit, Chris Williamson. “È evidente che siamo di fronte ad un’economia a due velocità. Le fabbriche riportano una crescita della produzione alimentata dalla sempre maggiore domanda, soprattutto estera, e dalla riapertura del commercio al dettaglio in parecchie nazioni. Il settore più grande, quello dei servizi però è ritornato a contrarsi notevolmente per via degli interrogativi sollevati sull’impatto della trasmissione virale sulle imprese di consumo con alto contatto interpersonale”.

“Allo stato attuale, la preoccupazione principale è se l’indebolimento dei dati di settembre aumenterà nel quarto trimestre – avverte Williamson – provocando un ritorno alla recessione dopo la troppo breve ripresa del terzo trimestre”.

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