La plenaria del Parlamento europeo ha approvato a larghissima maggioranza, con 582 voti contro 40 contrari e 69 astensioni, il regolamento sul funzionamento, gli obiettivi, il finanziamento e le regole di accesso del dispositivo Ue per la ripresa e la resilienza (“Recovery and Resilience Facility, Rrf), mediante il quale verranno distribuiti agli Stati membri 672,5 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti, finanziati con emissione di bond sui mercati, per contenere le conseguenze economiche della pandemia di Covid-19. Il voto si è svolto martedì sera ma i risultati sono stati resi noti mercoledì mattina. Il dispositivo Rrf è la componente principale del piano per la ripresa “Next Generation EU” da 750 miliardi di euro. I fondi Ue dovranno essere impiegati dagli Stati membri a sostegno della transizione verde, della trasformazione digitale, delle politiche a favore dei giovani, della preparazione alle crisi (resilienza) e delle riforme strutturali indicate nelle “Raccomandazioni specifiche per paese” per rafforzare l’economia. Il rispetto dello Stato di diritto da parte dello Stato beneficiario è una condizione indispensabile per ricevere i finanziamenti. Il dispositivo Rrf potrà finanziare progetti iniziati dal primo febbraio 2020. I fondi saranno disponibili per tre anni e gli Stati membri possono richiedere fino al 13% di prefinanziamento per i loro piani nazionali di ripresa e resilienza (Pnrr). Per essere ammissibili al finanziamento, i piani nazionali si devono incentrare su politiche chiave dell’Ue quali la transizione verde, compresa la biodiversità, la trasformazione digitale, la coesione economica e la competitività, nonché la coesione sociale e territoriale. Potranno essere finanziati anche i progetti che si concentrano sulla reazione delle istituzioni alle crisi e sulle modalità per aiutarle a prepararvisi, come anche le politiche a favore dei minori e dei giovani, la pubblica istruzione e lo sviluppo di competenze.